Rimedi per la ritenzione idrica

La ritenzione idrica è un fenomeno comune soprattutto nelle donne, governato da vari fattori ormonali, genetici e legati allo stile di vita e all’alimentazione.

La percentuale di acqua nel corpo è variabile durante le stagioni della vita, durante i vari periodi dell’anno e anche all’interno della stessa giornata. La ripartizione di acqua nei vari tessuti, allo stesso modo, può essere promossa da comportamenti, come lo stare tutto il giorno in piedi, che riverserà i liquidi nelle gambe, dall’assenza di esercizio fisico oppure da patologie del connettivo (cellulite) o del microcircolo come nelle gambe gonfie.

In generale una ritenzione idrica ingiustificata potrebbe fare pensare a patologie a carico della tiroide, che rappresenta il punto di controllo cruciale del metabolismo.

Senza entrare nella pratica medica, ci sono dei semplici trucchi per poter drenare e depurare l’organismo senza ricorrere a farmaci. Vediamo assieme le strategie nutraceutiche utili per contrastare la ritenzione idrica.

La prima strategia per contrastare la ritenzione idrica prevede l’utilizzo di drenanti fitoterapici classici, quali ad esempio estratti di ciliegio, o di betulla, poi gramigna, pilosella ed estratti di mais e tarassaco, il quale agisce sia come drenante che come depurante.

Potrebbe essere utile promuovere un’azione depurante a livello del fegato e del connettivo, che può essere ottenuta attraverso gli estratti di gambo di ananas, tintura madre oppure estratti secchi di carciofo e di cardo mariano. Gli ultimi due fitoterapici in tintura madre alcolica, mescolati in proporzioni uguali, diluiti del 50% in acqua e con l’aggiunta di un filo di zucchero rappresentano un ottimo liquore amarognolo che si può assumere dopo il pasto. Bastano 20 gocce di ciascuna tintura madre tre volte al giorno per almeno 20 giorni.

Ritenzione idrica e utilizzo di antiossidanti

Il nostro organismo se sottoposto ad un eccessivo carico di stress ossidativo (dovuto a stress psicofisico, farmaci, inquinamento, alimentazione non corretta e fumo) può andare incontro a problematiche di tipo infiammatorio, che rappresentano l’anticamera di patologie più gravi.

Un segnale di uno status infiammatorio costante dell’organismo è proprio la ritenzione idrica nel connettivo, che si manifesta spesso con patologie come la cellulite. La ritenzione idrica prima, e la cellulite poi, non sono altro che la manifestazione di una mancanza di energia delle cellule del tessuto che non sono capaci di rinnovare le strutture cellulari e tessutali ossidate.

Per infondere energia e ripristinare i meccanismi di ricostruzione del tessuto possono essere utili prodotti a base di polifenoli delle olive, oppure licopene o ancora resveratrolo, antiossidanti forti in grado di promuovere un miglioramento dell’equilibrio ossidativo dell’organismo.

Gonfiore alle gambe, rinforzo capillare

Per quanto riguarda la stagnazione dei liquidi nelle gambe, potrebbe essere utile un rinforzo dei capillari, che infiammati si rilassano e lasciano filtrare grandi quantità di liquidi dal circolo sanguigno al connettivo.

In questo caso sono utili i flavonoidi di varie piante: ginko, vite, ippocastano, mirtillo e centella tra tutti. Svariate sono le composizioni nutraceutiche a base di questi elementi delle quali alcune lavorano in sinergia, promuovendo un rafforzamento fisiologico del capillare. Esistono anche alcuni farmaci contenenti frazioni flavonoidiche purificate di mirtillo che vanno ad agire sugli stessi meccanismi e hanno un titolo garantito e costante. Una caratteristica di un integratore alimentare infatti dovrebbe essere quella di avere un titolo (ovvero il contenuto di una data sostanza) determinato, garantito e costante nei vari lotti di produzione, per garantire la stessa azione nel tempo.

Altri rimedi fitoterapici e nutraceutici meno conosciuti che è possibile utilizzare sono ruta, idraste, amamelide e varie specie di Citrus.

In caso di ritenzione idrica e sofferenza del microcircolo delle gambe che perdura da molto tempo, sarebbe meglio farlo presente al medico che potrà eventualmente escludere altre condizioni come la tromboflebite.

Uno sguardo sull’alimentazione

La ritenzione idrica è spesso connessa con uno stato di infiammazione generalizzata dell’organismo, che a sua volta deriva in buona parte dalla qualità e dalla tipologia dell’alimentazione.

Per prevenire l’infiammazione l’alimentazione va curata nei dettagli e vanno promossi cibi freschi, ricchi di vitamine antiossidanti (frutta e verdura di stagione, meglio se consumata fresca e di origine biologica), utilizzare metodi di cottura che preservino le vitamine, come ad esempio la cottura a vapore e conservare e riutilizzare le acque di cottura. Quelle delle crucifere (broccoli, cavoli, cavolfiori) sono ricchissime di Glutatione, antiossidante naturale con effetto purificante su tutto l’organismo.

Sicuramente bisogna evitare di assumere grandi quantitativi di alcool, evitare cibi fritti, carni alla brace, salumi a pasta cotta (mortadella, pasticcio di carne, wurstel).

Inoltre una cosa che può fare la differenza è introdurre nella dieta di tutti i giorni il pesce, ricco di Omega 3, Omega 6, EPA e DHA, meglio se azzurro e grasso, di piccola taglia, per evitare l’accumulo di metalli pesanti che si possono accumulare durante la vita di un animale più grande come il tonno.

Attenzione allo stile di vita

Che correlazione esiste tra ritenzione idrica e lifestyle? Una correlazione diretta, ovvero il movimento fisico influenza direttamente la quantità di liquidi presenti nell’organismo e regola lo scambio di nutrienti e ossigeno, promuovendo allo stesso tempo l’eliminazione delle tossine.

Una persona che svolge la sua attività in maniera sedentaria, senza poi recuperare “la mancanza di movimento” facendo sport, inibisce la libera circolazione linfatica e la respirazione dei tessuti.

Pensiamo alle gambe di una persona seduta. Il nutrimento arriva loro dal circolo sanguigno, che rilascia le sostanze a livello dei capillari. Il tessuto connettivo è costituito da una sorta di “brodo molto denso”, che grazie alla sua fluidità permette lo scambio di nutrienti e ossigeno anche alle zone non irrorate dai capillari sanguigni.

Il lavoro muscolare e le variazioni della postura permettono un rimescolamento di questo brodo, che verrà drenato attraverso il circolo linfatico e rinnovato costantemente attraverso il ricambio dal sangue. Se non avviene un lavoro costante di pompaggio da parte dei muscoli attraverso l’attività fisica (soprattutto in caso di compromissione dei capillari) vi sarà ristagno di liquidi e mancanza di ricambio tra tossine e nutrienti, che rappresenta l’anticamera per lo sviluppo di cellulite e altre patologie del connettivo.

Sarebbe perfetto quindi, correre tutti i giorni oppure almeno fare una passeggiata di una trentina di minuti a passo veloce, oppure cercare occasioni per fare movimento come fare le scale al posto di prendere l’ascensore, utilizzare la bici al posto del motorino o andare a fare shopping a piedi al posto che in macchina o con i mezzi pubblici.

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