Subentro e voltura utenze domestiche

Quando si decide di cambiare casa, una tra le voci di spesa più consistenti è senz’altro quella delle utenze domestiche. Luce, acqua, gas, telefono e rifiuti sono un costo fisso che grava sulle nostre finanze.

Per prima cosa bisogna occuparsi dell’allacciamento delle utenze: chiamare i gestori e stipulare i contratti. Ma, nel caso di case in affitto o che comunque vedevano la presenza di precedenti proprietari al suo interno, gli allacciamenti sono già stati fatti. Pertanto non rimane altro da fare che subentrare ai vecchi intestatari dei contratti.

Ma come? Come avviene il subentro e la voltura di contratti di utenze domestiche? A chi dobbiamo rivolgerci e quanto costa? Ecco quanto c’è da sapere.

Per prima cosa, c’è differenza tra subentro e voltura? Si, spesso queste due parole vengono utilizzate indifferentemente, poiché le procedure per intestare le utenze ad un nuovo proprietario non cambiano, ma in realtà non indicano proprio la stessa cosa. Si parla di voltura di contratto quando il contratto è ancora in essere: la procedura, in questo caso, serve per cambiare il nome del cliente su un contratto già esistente e non prevede alcuna interruzione dell’erogazione del servizio. Si parla di subentro, invece, quando il precedente titolare delle utenze aveva già chiuso i contratti che nel frattempo, quindi, hanno già cessato di esistere.

Questa distinzione è importante nel caso di vecchie bollette non pagate: infatti, se con il subentro il nuovo arrivato non è tenuto a pagare i vecchi debiti di chi lo precedeva, purché non si rientri in una parentela col vecchio intestatario fino al quarto grado, la voltura prevede anche l’accollamento di vecchie bollette insolute.

Prima di iniziare a vedere insieme i passi più comuni da seguire per cambiare nome alle utenze di casa, va precisato che non è possibile dare delle indicazioni precise e univoche per ogni tipo di utenza, data la presenza sul territorio nazionale di numerosi gestori che, con l’avvento del mercato libero, si sono moltiplicati in poco tempo. Consigliamo, quindi, di rivolgervi in ogni caso ai singoli gestori per avere maggiori dettagli in merito.

Luce e gas

Per richiedere la voltura di gas e luce è necessario presentare richiesta al proprio fornitore di energia che si preoccuperà di inviarci la documentazione da firmare. Allo stesso tempo il vecchio intestatario delle utenze comunicherà la sua volontà di recedere dai contratti, o, nel caso in cui ciò non fosse possibile, il nuovo intestatario produrrà una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

I costi? Le spese per le volture dei contratti di gas e luce, che vengono addebitati con la prima bolletta, variano a seconda del regime in atto: a maggior tutela o libero mercato.

Il primo regime prevede, in caso di voltura, un contributo fisso per oneri amministrativi di € 26,98, un altro contributo fisso di € 23 e l’imposta di bollo di € 14,62.

In regime di libero mercato, invece, è previsto solo il contributo fisso per oneri amministrativi di € 26,98 oltre ad un addebito dei costi per la prestazione commerciale (il pagamento dell’imposta di bollo, in questo caso, è a discrezione del gestore di energia).

Ovviamente, teniamo a precisare che questi costi sono indicativi e che possono variare a seconda dell’ente gestore e, di conseguenza, da città a città.

Di quali documenti abbiamo bisogno? Se la nostra residenza coincide con l’abitazione in cui vogliamo intestarci le utenze è necessaria un’autocertificazione di residenza anagrafica, la fotocopia del documento d’identità del nuovo intestatario, la lettura dei contatori, nel caso di eventuale domiciliazione delle bollette, le coordinate del nostro conto corrente bancario o postale. In alcuni casi (dipende dai gestori di energia) può essere richiesta anche la destinazione d’uso dell’utenza, domestica o per lavoro.

La procedura per il subentro non è molto diversa. Ovviamente questa non può prevedere la lettura dei contatori, poiché questi sono già stati chiusi dal precedente intestatario delle utenze. Di conseguenza, un tecnico dell’ente distributrice prenderà appuntamento con noi per procedere alla riapertura del contatore, operazione che prevede un ulteriore costo che verrà addebitato sulla prima bolletta.

E nel caso di morte dell’intestatario? Le utenze possono passare a nome di uno degli eredi, vale a dire, un membro della famiglia o un abitante della casa maggiorenne che già usufruiva del servizio erogato. Se le caratteristiche della fornitura non vengono variate, è sufficiente modificare l’intestazione, operazione che non prevede nessuna stipula di nuovo contratto e nessun addebito in bolletta.

E riguardo alle altre utenze?

Per quanto riguarda la fornitura idrica le operazioni di voltura e subentro non sono molto diverse da quelle descritte per luce e gas: lettura contatori, richiesta di nuova intestazione al gestore con contemporanea richiesta di cessazione del contratto da parte del vecchio intestatario in caso di voltura, presentazione della documentazione necessaria. Fermo restando che ogni fornitore può prevedere le proprie condizioni e con costi variabili, cambiando da regione a regione.

Non si può invece parlare di voltura o subentro per quanto riguarda la telefonia fissa. Quando cambiamo casa, infatti, se rimaniamo all’interno dello stesso distretto telefonico, possiamo mantenere il nostro vecchio numero di telefono. Quindi, se entriamo in una nuova casa che ha già l’allacciamento alla linea telefonica e non avevamo già un nostro numero di telefono prima di trasferirci, dovremo stipulare un nuovo contratto con qualsiasi gestore di rete fissa.

Tale procedura sarà in ogni caso necessaria quando il trasferimento da un’abitazione ad un’altra prevede anche il cambio di distretto telefonico. I costi delle operazioni dipendono dal gestore di rete fissa.

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